Se in autunno tu venissi da me
caccerei l’estate
un pò sorridente – un pò irritata –
come la massaia scaccia una mosca.
Se potessi rivederti tra un anno
farei tanti gomitoli dei mesi –
li metterei in cassetti separati
per paura che i numeri si confondano.
Se l’attesa fosse soltanto di secoli
li conterei sulla mano
sottraendo finché non mi cadessero
le dita nel paese di Van Dieman.
E se fossi certa che finita questa vita
la mia e la tua continueranno a vivere
getterei la mia come una buccia
e sceglierei con te l’eternità.
Ma ora – incerta sulla durata del tempo –
che ci separa, la cosa m’inquieta,
come l’ape folletto,
che non avverte quando pungerà.
Emily Dickinson