Tu sei
i giocattoli con i quali hai giocato,
il dialetto che hai parlato, tu sei
i nervi a fior di pelle durante i test
di ammissione all’università, i segreti
che hai portato dentro d te,tu sei la tua
spiaggia preferita, tu sei
la rinascita dopo un incidente
scampato, quell’amore confuso che hai
vissuto, il discorso serio che hai avuto
con tuo padre, tu sei ciò che ricordi.
Tu sei la nostalgia che senti
di tua madre,
sogno rotto quasi sull’altare
l’infanzia che ricordi, il dolore
di non esser riuscito con certezza,
di non aver parlato al momento giusto,
tu sei quello che fu
amputato nel passato,
l’emozione
d’un frammento di libro,
scena della strada
che ti ha strappato lacrime,
tu sei ciò che piangi.
Tu sei un abbraccio inaspettato,
la forza data all’amico che ha bisogno,
tu sei il pelo del braccio che si rizza,
la sensibilità che grida,
l’affetto che scambi,
tu sei le parole dette per aiutare,
le grida sbloccate dalla gola,
i pezzi che unisci,
tu sei l’orgasmo,
la risata,
il bacio,
tu sei ciò che tu sfoghi.
Tu sei la rabbia
di non esser riuscito, l’impotenza
di non riuscire a cambiare, il disprezzo
per gli altri che mentono, la delusione
per il governo, l’odio che tutto ciò crea,
tu sei chi rema,
chi stanco non rinuncia,
tu sei l’indignazione
per i rifiuti buttati dall’auto, l’ardere
della rivolta, tu sei ciò che bruci.
Tu sei quello che
rivendichi,ciò a cui riesci a dare origine
tramite la tua verità e la tua lotta,
tu sei i diritti che hai,
i doveri ai quali ti obblighi,
tu sei la strada sulla quale
corri indietro, strisci,
apri varchi, cerchi,
tu sei ciò che difendi.
Tu non sei solo ciò
che mangi o vesti. Tu sei
ciò che pretendi, riunisci,
scarabocchi, tracanni,
godi e leggi.
Ciò che nessuno vede
Tu sei.
Da M. Medeiros