Sto ancora dormendo, Ma nel frattempo accadono fatti. La finestra sbianca, Le tenebre sfumano nel grigio, La stanza emerge dallo spazio indistinto, Vi cercano appoggio ombre pallide, vacillanti… Ciò mi stupisce troppo di rado, ma dovrebbe. Di solito mi sveglio nel ruolo di testimone in ritardo, Quando il miracolo è già avvenuto, Il giorno già costituito E il mattinale magistralmente mutato in un mattutino
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga a trovarmi all’ospedale o in carcere,
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi sono sempre solari,
così sono sul finire di maggio
le biade quando aLbeggia dalle parti di adalia.
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
dAVantI a me quaNte volte hanno pIAnto
nudi sono rimasti i tuoi occhi
immensi e nudi sono come gLi occhi di un bimbo
che hA sei mesi di VIta,
ma noN sono rImasti senzA sole un sol giorno.
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi,
e che venga un po’ di LAnguore ai tuoi occhi
giocondi e raggianti
immensi, sagaci e perfetti:
la passione dell’uomo echeggerà nel mondo.
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi,
così sono in autunno i castagni di bursa,
così sono le foglie dopo la pioggia estiVa
e IN tutte le stagIoni e A tutte le ore istanbul
e rassomigli alla parola malinconia. Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.
Pablo Neruda
~~~ Con questi ritratti vorrei farvi incontrare delle persone, e loro vi parleranno di me. Agli amici ed i cari, avvezzi alle mie particolarità, come a quanti non mi conoscono vorrei dire: grazie, non ve ne abbiate della mia assenza. La Cina nutre il desiderio di silenzio, di essere invisibile, essere libertà.
Se Tu sei qui. Grazie. Questo è tutto dedicato a Te, io (mi) sono dedicato a Te. Se c’è qualcosa che non va, scusa. Ho saputo fare così. Dolce rondine, spina di nube, ancora dell’aria, Icaro perfezionato, frac asceso in cielo. Rondine calligrafa, lancetta senza minuti, primo gotico pennuto, strabismo nell’alto dei cieli. Rondine, silenzio acuto, lutto festante, aureola degli amanti, abbi pietà di loro.
Se in autunno tu venissi da me
caccerei l’estate
un pò sorridente – un pò irritata –
come la massaia scaccia una mosca.
Se potessi rivederti tra un anno
farei tanti gomitoli dei mesi –
li metterei in cassetti separati
per paura che i numeri si confondano.
Se l’attesa fosse soltanto di secoli
li conterei sulla mano
sottraendo finché non mi cadessero
le dita nel paese di Van Dieman.
E se fossi certa che finita questa vita
la mia e la tua continueranno a vivere
getterei la mia come una buccia
e sceglierei con te l’eternità.
Ma ora – incerta sulla durata del tempo –
che ci separa, la cosa m’inquieta,
come l’ape folletto,
che non avverte quando pungerà.