剑 Jiàn – la spada cinese
Con il termine 剑Jiàn in Cinese si indica la spada a doppia lama, ed essa rappresenta una delle armi più comuni della tradizione marziale cinese, utilizzata nella maggioranza degli stili e praticata da numerosi gruppi.
Jian può essere considereata sotto molti aspetti, ma dal punto di vista tecnico essa è il risultato di uno sviluppo espressosi in millenni di arte metallurgica di altissimo livello.
Dal punto di vista culturale impersonifica ed esprime alcuni aspetti dello spirito del popolo cinese, essendo stata celebrata in leggende e nell’arte da migliaia di anni, sino al punto da divenire uno dei simboli più espressivi dei valori più profondi e dei precetti morali della cultura cinese.
Come pratica oggigiorno è un’attività sempre più sportiva che marziale, e gli odierni praticanti di 剑术 Jian Shu – arte della spada si dedicano a questa disciplina nelle sue varie espressioni e forme, pratica non più mirata allo sviluppo ed all’addestramento delle tecnica di scherma e di combattimento armato, ma all’apprendimento ed all’esecuzione delle forme precodificate appartenenti ai diversi metodi e stili.
Qualsiasi sia comunque il punto di vista con cui osservare e considerare la spada, agli occhi della cultura cinese essa è da sempre ammirata con grandissimo rispetto ed amore, icona di purezza e sacralità.
Cenni storici
Jian la spada cinese è storicamente attestata da circa tremila anni.
Dai documenti scritti rinvenuti e dalle evidenze archeologiche si suppone che questo tipo di arma venne introdotto nel nordovest della Cina, e con molta probabilità si ritiene che da qui il suo utilizzo si sia poi diffuso nella Cina centrale e meridionale.
Per quanto riguarda la documentazione storica, i primi scritti in cui viene citata la spada sono databili alla dinastia Xia (夏朝 Xià Cháo 2100 – 1600 a. C.).
In epoca Zhou (周朝 Zhou Cháo 1100 – 256 a. C.) essa è citata come una delle armi più diffuse ed utilizzate: in questo momento storico è realizzata in bronzo, una lega data dalla fusione di rame e stagno, ed a causa della fragilità della stessa lega, le spade erano forgiate con una lunghezza mai superiore ai 40 cm, così come rinvenuto da vari reperti archeologici.
Durante il periodo delle Primavere ed Autunni (春秋時代 770 – 475 a. C.) l’arte della manifattura delle spade venne sviluppata ad un livello superiore, e da questa epoca coloro i quali si distinsero nella manifattura di spade eccellenti vennero ammirati e considerati con altissimo rispetto, al punto che molti raggiunsero una grande fama. Alcune delle preziosissime spade realizzate da questi maestri sono state rinvenute dalle campagne di scavi archeologici nell’ultimo
secolo e perfino dopo essere state sepolte per più di due millenni, erano ancora così affilate da poter tagliare in due delle monete! Le strabiliati qualità di queste lame hanno affascinato ed ispirato non solo gli esperti moderni, ma hanno perfettamente dimostrato quale altissimo grado di destrezza e padronanza della tecnica metallurgia, nonchè dell’arte e della maestria nella forgia delle spade, fosse stato raggiunto dalla cultura e dalla società cinese di 2000 anni fa.
Le spade di questa epoca continuarono ad essere forgiate in bronzo, ma a fianco della tipologia corta si produssero armi dalla forma più allungata di quelle di tipo Zhou: l’incremento della loro lunghezza e lo straordinario grado di affilatezza delle lame vennero resi possibili solo e proprio grazie alla sofisticata padronanza e conoscienza raggiunte nell’arte della metallurgia: straordinaria affilatura delle lame e spade più lunghe e sottili furono possibili infatti grazie all’affinarsi delle tecniche metallurgiche che ne sussumono la realizzazione, che dovevano già aver assunto il fatto che, quando nel bronzo la percentuale dello stagno è alta, allora la lega bronzea sarebbe risultata molto forte, ma allo stesso tempo poco elastica e fragile. Al contrario, con una concentrazione inferiore di stagno, la lega bronzea avrebbe acquistato in elasticità ma diviene morbida e duttile a causa della predominanza di rame.
Nel primo caso dunque, l’alta concentrazione di stagno avrebbe favorito la lavorazione della lega bronzea per la creazione di spade dai bordi affilatissimi, ma l’arma avrebbe dovuto mantenersi di dimensioni relativamente corte e con tipologie larghe a causa della fragilità della lega.
Il secondo caso avrebbe consentito di creare spade di maggiore lunghezza, ma esse sarebbero risultate troppo morbide per poter ottenere un’adeguata affilatura e per resistere alle sollecitazioni dell’utilizzo.
Attraverso analisi specifiche gli esperti sono rimasti stupefatti nello scoprire che in queste spade antiche la percentuale di stagno diminuiva con l’avvicinarsi del centro della spada (detta anche schiena, la parte più spessa del corpo della spada in sezione), consentendo così all’arma di usufruire di una notevole forza elastica e di grande resistenza nel corpo, mentre una lega bronzea caratterizzata da una concentrazione maggiore si stagno concentrata sui bordi della spada ha consentito una lavorazione minuziosa dei margini della lama per un’eccezionale e resistente affilatura dell’arma.
Questa abilità tecnica, che permetteva di padroneggiare e variare le concentrazioni di stagno e rame nella lega bronzea nelle differenti parti della spada, è poi la conferma materiale di quanto tramandassero le scritture, le leggende ed i canti dell’epoca, nonché le raffigurazioni artistiche che descrivevano le eccellenti qualità della metallurgia e la straordinaria maestria raggiunta da coloro che si dedicavano all’arte di costruire spade, e cantavano delle armi impiegate dai sovrani e dai guerrieri nella guerra tra i regni di Yue e Wu.
In queste espressioni artistiche sono lodate tanto l’eccezionale qualità delle spade quanto l’abilità nel combattimento di entrambe le parti contendenti, senza contare che l’attendibilità di questo corpus eterogeneo di fonti e documenti è stato apprezzato e riconosciuto maggiormente come fonti dal valore storico proprio grazie alla scoperta nelle relative sepolture dei corredi comprensivi anche delle celeberrime armi, esattamente prestanti così come lodate dalla tradizione.
Per quanto riguarda l’arte della spada dal punto di vista marziale, i principi di scherma e di combattimento dell’epoca costituiscono il cuore di quanto è praticato ancora oggi, e questo nucleo venne sviluppato ad un livello altissimo durante il periodo delle Primavere ed Autunni, in accordo con la tradizione che attribuisce la concretizzazione delle tecniche e dei principi di Jianshu a Yue Nu, Yuan Gong e Lu Shigong.
Secondo la tradizione tramandata anche dal recente 越女剑 Yuè Nu Jiàn (storia Wuxia scritta da Jin Yong, 1970 Ming Pao edizioni) 阿青 A’qing fù un’abilissima maestra di spada, e venne direttamente invitata alla corte di 越王 Yue Wang – re Yue (越王勾踐 Yuèwáng goujiàn 496 a.C. – 465 d.C.) per poterne addestrare le armate del proprio regno e per poterle guidare durante il combattimento.
Succesivamente alla vittoria degli scontri ed alla distruzione del regno di Wu, gli insegnamenti di 阿青 A’qing divennero leggendari, ed essi così come le spade vennero conosciuti e tramandati con il nome 越女剑 Yuè Nu Jiàn.
Oggi, per quanto riguarda i principi di Jianshu attribuiti ad 阿青 A’qing, possiamo riconoscerne a prescindere dalla storicità del personaggio la profondità della conoscienza degli insegnamenti e dei precetti, e possiamo apprezzare quale pienezza si fosse raggiunta nell’arte della spada.
La celebrazione di A’qing e delle spade Yuè Nu Jiàn non si è compiuta solo nell’opera Wuxia di Jin Yong, ma da secoli in alcune rappresentazioni artistiche, se ne cantano le lodi assieme alle abilità ed alla destrezza di A’qing nella Jianshu.
A’qing in primis, così come tutti coloro che fossero stati abili maestri dell’arte della spada, estimatori e maestri nell’arte della forgia delle spade, durante l’epoca delle Primavere e degli Autunni vennero altamente rispettati nella società, e l’arma era considerata un’importante simbolo sociale, così come confermato dal fatto che in quest’epoca si soleva portare la spada per esprimere il proprio alto stato e le presumibili nobili qualità d’animo e caratteriali: la spada, dunque a prescindere dall’utilizzo bellico, è già divenuta nella storia cinese un’icona ed un simbolo sociale importantissimo.
L’arte della spada divenne ampiamente studiata e praticata, e le competizioni furono molto frequenti: i sovrani iniziarono a riunire nelle proprie corti numerosissimi maestri di spada, così che si potessero tenere gare ed esibizioni di alta qualità anche quotidianamente.
Dall’analisi delle armi pervenute ad oggi, è possibile evincere che l’arte della manifattura delle spade, ancora in bronzo, venne enormemente sviluppata sino al livello massimo possibile dalla stessa lega metallica proprio durante la dinastia 秦 Qín (221 – 206 a. C.). L’evoluzione tecnica consentì e si espresse con un’evoluzione tipologica, e proseguendo la tendenza già tracciata a forgiare Jian con siluettes sempre più sottili ed allungate, le spade adottarono profondi cambiamenti nelle forme, divenendo lunghe, appuntite e sottili, così come provato dal ritrovamento di esemplari di qualità eccezionali, lunghi sino a 39 pollci, cioè circa 100 cm.
Nella metallurgia, intanto, venne introdotto il ferro, e questo dunque fece la sua comparsa anche nel mondo della manifattura di spade, in un epoca riconducibile a circa 2.400 anni or sono, dunque proprio durante il regno dei Qin vennero introdotte accanto a quelle in bronzo anche le spade in ferro, e proprio quest’ultime divennero la fornitura per l’equipaggiamento delle armate che videro i Qin impegnati in una serie di guerre contro i vari regni, impegno bellico che si concluse con il successo dei Qin e con l’unificazione della Cina, da alcuni studiosi additato anche all’utilizzo di queste armi in ferro.
Come già avvenuto precedentemente la spada non venne più soltanto vista come un’arma, ma parallelamente al contesto bellico assunse sempre maggiormente il ruolo di icona e simbolo di valori morali venerabili, come l’onore, l’onestà, la purezza, iconologie di cui la spada divenne iconografia, così come già ampiamente consolidato in ambiti religiosi e cerimoniali, nei quali la spada era già ampiamente utilizzata.
Durante la dinastia 漢 Han (206 a. C. – 220 d. C.), la dinastia 晋Jin (265 – 420) e le dinastie del Nord e del Sud (南北朝 nán bei cháo 420 – 581) l’arte della manifattura delle spade si raffinò maggiormente, come attestato dal ritrovamento di armi di qualità eccellente, realizzate in ferro ed acciaio.
La popolarità dell’arma crebbe sempre più, ed apparvero le prime pubblicazioni scritte dedicate all’arte della spada, e dunque i suoi principi conobbero una diffusione sempre maggiore: tra i testi più famosi è doveroso ricordare Jian Dao – la via della spada, conosciuto anche come “i 38 precetti”.
La morfologia della spada venne sviluppata ulteriormente, anche con la creazione di tipologie nuove ed innovative.
Durante quest’epoca l’utilizzo dell’arma dal punto di vista militare mutò: essa venne affiancata ed in molti contesti sostituita, dalla sciabola 刀 Dao, e rimase l’arma destinata solamente agli ufficiali, che come agli ufficiali governativi, spettava di indossarle assieme all’abito ufficiale, e così come la tipologia del costume differiva a seconda del grado, così il modello di spada era differente. Accanto a questo impiego cerimoniale civile e di distinzione sociale, la spada mantenne il suo utilizzo in rituali e riti di protocollo, così come nei sacrifici e nelle cerimonie religiose, e dunque la non-massificazione e la permanenza dell’arma in contesti religiosi o comunque elitari contribuì ad accentuare nella cultura cinese il concetto di ? come oggetto sacro, ritenuto capace di proteggere le persone dalla sventura e di esorcizzare i demoni.
La forma già allungata ed acuminata venne ulteriormente raffinata, ed è possibile affermare che con l’epoca Tang ( 唐 618 – 907) si raggiunse quella tipologia formale attuale, e proprio durante questa dinastia la spada crebbe d’importanza come icona sacra, con tutti gli attributi precedentemente accennati, su tutto il territorio cinese; proprio a causa della non più diretta implicazione nell’utilizzo bellico, le forme conobbero sviluppi virtuosi, così come Gongsun Daniang sviluppò una tipologia di spada peculiare, così mirabile che fù fonte di ispirazione di capolavori d’arte e di poesia, come le opere del famosissimo calligrafo Zhang Xu o del poeta Du Fu.
Grazie a questa enorme diffusione e delle iconografie rotanti intorno alla spada, la sua diffusione e quella dello studio dell’arte della spada fù così vasta che perfino alcuni cittadini privati – ovviamente abbienti – ne desiderarono e poterono dedicarsi alla pratica, poiché a prescindere dall’applicazione e dallo sviluppo della destrezza marziale, tramite di essa veniva ricercata e coltivata la formazione della propria personalità consacrata a valori quali onore ed integrità, di cui la spada era ormai icona sacra.
Durante la dinastia Song ( 宋 960 – 1279) è possibile affermare che l’arte della manifattura delle spade cinesi raggiunse probabilmente il livello più alto oggi a noi noto: quelle dette 龍泉剑 Lóngquán Jiàn – spada della sorgente del drago realizzate durante questo periodo sono forse le spade più famose mai realizzate, e secondo la tradizione esse debbono il loro nome alla Sorgente del drago (龍泉 Lóngquán, nella regione dello 浙江Zhejiang), nelle cui acque venivano temprate le lame, acquistando una forgia tale che alcune di esse erano capaci di tagliare dieci maglie larghe di catena con un sol fendente.
A prescindere dalle leggende (la cui veridicità storica per lo meno parziale però è riscattata dal ritrovamento delle lame di epoca delle Primavere e degli Autunni 春秋時代 770 – 475 a. C.) le spade di questo periodo sono tesori inestimabili, oggi giunti e noti in pochissimi esemplari, custoditi da musei o da collezionisti privati.
È anche opportuno ricordare che oggi vi sono molte spade, realizzate addirittura in produzioni industriali, etichettate e commercializzate come 龍泉剑 Lóngquán Jiàn, ma a parte l’ovvietà del fatto che esse non potrebbero mai essere autentiche, la loro qualità non è nemmeno lontanamente paragonabile agli originali d’epoca Song, gioielli inestimabili dalla manifattura ineguagliabile.
Durante le dinastie Ming ( 明 1368 – 1644) e Qing ( 清 1644 – 1911) il 武术 Wushu – cioè le arti marziali – conobbe un ampio sviluppo ed una sempre maggiore massificazione, dunque vennero raffinati e sviluppati moltissimi stili e metodi.
L’arte della spada, di conseguenza, venne altrettanto sviluppata, e praticamente all’interno di ciascuno dei principali stili e metodi le sequenze prestabilite di movimenti (Taolu) e gli esercizi alla spada crebbe notevolmente. Molte di queste forme sono praticabili ancora oggi, e la spada dell’epoca corrente, idem per quanto riguarda le tecniche di 剑术 Jianshu odierne, da ritenersi simili ed a volte identiche, a quanto praticato durante queste dinastie.
Conclusioni
Per il popolo cinese è possibile dire che 剑 Jiàn – la spada non sia considerata solo un’arma, della quale è stato possibile accennarne la storia e l’evoluzione tipologica, ma è un soggetto culturale, è un simbolo, è uno strumento di meditazione, un mezzo per il raggiungimento di precetti morali elevati e di purezza; la sua importanza è per lo meno pari al suo significato di arma.
Dal punto di vista formale, grazie anche ad una sempre più progredita arte nella metallurgia, la spada cinese si evolve da esemplari larghi e corti in bronzo a tipologie sempre più allungate e sottili, in ferro ed acciaio, sino all’epoca Tang con il raggiungimento della morfologie attuali.
Dal punto di vista culturale la spada e la sua arte sono conosciute rispettivamente come arma e pratica propria dei gentiluomini, poiché la Jianshu richiede e sviluppa attributi lodevoli quali calma interiore, pacatezza, correttezza e precisione dei movimenti, bellezza grazia ed armonia, padronanza di tecniche di altissimo livello seguite con maestria, fluidità ed esperienza.
Secondo la tradizione cinese l’arte della spada richiede che l’intenzione 意 yi, lo spirito 神 shen e l’energia 气 qi siano presenti nei movimenti e ne siano fonte: la destrezza e la forza fisica è dunque secondaria a quanto raggiunto nella coltivazione di 意yi, 神shen e 气qi.
La spada è anche chiamata 宝剑 Bao Jian, ove 宝Bao – tesoro prezioso dimostra quello che per secoli la cultura cinese ha considerato e tutt’oggi vede nella spada: è un’icona di ricchezza e purezza, giustizia, integrità, nobiltà, gentilezza e saggezza. 剑Jian, poi, come talismano magico e sacro, è ritenuta capace di esorcizzare demoni, ed è stata utilizzata in cerimonie religiose, commemorata in leggende poemi e canti.
La pratica dell’arte della spada, assieme alla pratica del 古琴 guqín – strumento musicale, 圍棋 wéiqí – gioco da tavolo, 美术 meishù – arte e 诗歌 shige – poesia, è ritenuta dalla tradizione cinese fra le 5 discipline capaci di sviluppare nell’uomo l’integrità morale, la nobiltà della mente, la sensibilità emozionale, e non per ultima la salute fisica.