Prativo suolo e mare
Prativo suolo e mare
nella bianca calma,
bianca una nuvola incurante in volo
Sembra,
vero ?
Condensata luce di desiderio.
Da quella luce vengon su le creature:
piante e cose
quasi l’aria le sollevi
crescono tutte in radiosità
mentre Livorno tiene
alla rada le sue navi buone.
Così l’alba la ricevo in me,
così mi vien deposta dentro
fino ai polmoni ed ai piedi,
con quella sua nube di sole sorto
più o meno trasparente
desta anche lei al trillo frumentino
di annuncio di primavera appena presente,
vigorosamente mattino
ed il ciuffo del mare
degli alberi al sole radente
sfronda foglie al vento ed ai flutti umani
in quest’oasi di boschi urbani
verso il sole,
spera di opacità della luce
delle miriadi degli astri
apparsi insetti
increati in quel diluvio d’aria,
ed i palazzi quasi mitili di quel mare,
ed i suoi abitanti
mitili dell’essere in vita.
Alba.
Luce che dissera la palpebra notturna
come regola del mondo si conferma
mentre cresce lentamente il giorno,
smisuratamente luce sole imperatore
e le mie ossa suddite devote
che ne bevono i raggi
golose delle prime ore.
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